Vitamina D e Osteoporosi

Autore:

Shaun Ward

Medical Writer & Ricercatore

on:

April 14, 2024

Revisionato da:

Joe McLean, BSc, MRes

Cosa sono la vitamina D e l'osteoporosi?

La vitamina D è un ormone che permette di controllare la concentrazione di calcio e fosfato nel sangue. A differenza della maggior parte dei nutrienti, la vitamina D viene sintetizzata principalmente nelle cellule cutanee quando vengono sottoposte ai raggi UV derivanti dall'esposizione al sole. La vitamina D è contenuta anche in alcuni alimenti, ma questi non rappresentano una fonte particolarmente valida: se ci si affida solo agli alimenti, si rischia di incorrere in una carenza di vitamina D.

Si dice anche che la vitamina D aiuti a "mantenere le ossa sane", oltre che a rafforzare il sistema immunitario. Ciò è sicuramente vero: la forma attiva della vitamina D è necessaria per assorbire il calcio alimentare dall’intestino tenue e favorirne l'assorbimento nelle ossa. È per questo motivo che l'assunzione di vitamina D è strettamente legata alla prevenzione e al trattamento dell'osteoporosi.

L'osteoporosi è una malattia diffusa in tutto il mondo, caratterizzata da bassa densità minerale e massa ossea che rende soggetto chi ne soffre a fratture ossee causate da impatti anche lievi.  

Quale livello di vitamina D è considerato normale?

Su questo argomento c'è un dibattito ancora aperto nella comunità scientifica. Secondo una recente dichiarazione del Journal of Bone Metabolism e di studi clinici del National Institute for Health and Care Excellence, si ha una buona quantità di vitamina D quando il valore di 25(OH)D (una forma di vitamina D che si trova nel sangue) è uguale o superiore a 20 ng/mL(50 nmol/L).1,2

Dunque, la carenza di vitamina D si verifica quando il valore di 25(OH)D è inferiore a 20 ng/mL (50 nmol/L).

La vitamina D previene e/o cura l'osteoporosi?

Al momento, la ricerca sul rapporto tra assunzione di vitamina D e osteoporosi (o sui marcatori della salute ossea) ha fornito risultati contrastanti. Poiché la maggior parte degli individui con osteoporosi non presenta carenze di vitamina D, è improbabile che un soggetto facente parte di questa categoria possa trarre ulteriori benefici da un aumento di vitamina D. Ad esempio, una metanalisi di 81 studi ha identificato prove a favore del fatto che la semplice supplementazione di vitamina D non riduce l’incidenza di fratture dell'anca.3 Inoltre, altri studi che hanno analizzato gli effetti di somministrazione di vitamina D in una popolazione di anziani, non hanno riscontrato nessun chiaro miglioramento di densità minerale ossea, nonostante la somministrazione, e dunque l’aumento, di vitamina D.4,5

Tuttavia, come accade per tutti i nutrienti, la vitamina D deve rimanere entro determinati range o intervalli. Sia livelli bassi ("carenza"), che alti ("tossicità"), di vitamina D portano infatti a problemi di salute. Vi e quindi un intervallo ideale di vitamina D, in cui il nutriente non è né troppo alto né troppo basso. Pertanto, se qualcuno è già all'interno dell’ “intervallo salutare", non c'è possibilità di trarre ulteriore beneficio dall assunzione di vitamina D. Il potenziale beneficio della vitamina D si applica solo a coloro che raggiungono livelli sani, partendo da uno stato di carenza o tossicità.

La supplementazione di vitamina D nei pazienti clinicamente carenti non migliora necessariamente la loro condizione di salute (in relazione all’osteoporosi).6 Tuttavia, la maggior parte delle prove disponibili ad oggi, suggerisce invece che sia possibile. Ad esempio, analisi secondarie di alcuni studi che non hanno riportato benefici in seguito a supplementazione di vitamina D, hanno poi rivelato benefici associati alla densità minerale ossea nel gruppo selezionato di partecipanti che hanno corretto i loro livelli di vitamina D (<30 ng/mL) mediante supplementazione.7 Un'altra ampia metanalisi ha anche riportato la possibilità che la supplementazione di vitamina D di 800UI/giorno (20 μg/giorno) migliori la densità minerale ossea negli adulti anziani che hanno un livello di 25(OH)D nel siero inferiore a 20 ng/mL.8

I livelli di testosterone influenzano l'efficacia della vitamina D nei pazienti con osteoporosi?

Alcuni ricercatori hanno suggerito che il mantenimento di livelli ottimali di testosterone è essenziale per prevenire l'osteoporosi e le sue complicanze in soggetti anziani.9 Inoltre, risultati convergenti suggeriscono che la terapia sostitutiva con testosterone (TRT) potrebbe mantenere o migliorare la densità minerale ossea negli uomini ipogonadici.10,11

È interessante notare che alcune prove suggeriscono anche che l'integrazione di vitamina D ha maggiori probabilità di giovare a un paziente con osteoporosi con livelli di testosterone più elevati. Pur non essendo conclusiva, questa ipotesi risulta plausibile. Alcuni scienziati hanno proposto che il testosterone sia coinvolto nella risposta biologica alla vitamina D negli organi vitali e nei tessuti, come l'intestino e le ossa. Questa osservazione potrebbe spiegare in parte la patogenesi dell'osteoporosi riscontrata negli uomini ipogonadici.12,13

Uno studio condotto su 199 uomini anziani e 246 donne (di età pari o superiore a 65 anni), ha esaminato il rischio di infortuni (come cadute, fratture, ecc.) nei tre anni successivi allo studio, in base ad una valutazione ormonale.14 I risultati hanno rivelato che livelli di testosterone più elevati implicavano inferiori rischi di infortuni (60% in meno per entrambi i sessi). Nei soggetti con i livelli di testosterone più elevati che integravano anche la vitamina D e il calcio, la riduzione degli infortuni era aumentata di un ulteriore 6-19%. In conclusione, rispetto agli adulti con i livelli di testosterone più bassi, i soggetti aventi livelli di testosterone più elevati che integravano anche vitamina D e calcio riscontravano circa l'85% di infortuni in meno.

Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per stabilire se il rapporto tra vitamina D e osteoporosi dipenda anche dai livelli di testosterone. In caso si raccogliessero ulteriori prove a favore di questa ipotesi, la posizione secondo cui tutti i pazienti con (o a rischio di) osteoporosi dovrebbero essere trattati per le carenze di vitamina D e testosterone, si rafforzerebbe.

Punti fondamentali:
  • L'osteoporosi è una malattia che indebolisce le ossa, riduce la qualità della vita e aumenta il rischio di morte precoce.
  • Rimediare alla carenza di vitamina D può migliorare la densità minerale ossea e dunque ridurre il rischio di osteoporosi e i rischi connessi alla patologia.
  • Avere un normale livello di testosterone può contribuire ad avere buoni livelli di vitamina D, ma ulteriori studi al riguardo sono necessari.

Bibliografia:

  1. Han A et al. J Bone Metab 2022;29(4): 205–215.
  2. https://cks.nice.org.uk/topics/vitamin-d-deficiency-in-adults/.
  3. Bolland MJ et al. Lancet Diabetes Endocrinol 2018;6(11):847-858.
  4. Burt LA et al. JAMA 2019; 322(8): 736–745.
  5. Leboff MF. J Bone Miner Res 2020; 35(5): 883–893.
  6. Isaks GJ. BMC Musculoskelet Disord 2007; 8: 26.
  7. Macdonald HM et al. J Bone Miner Res 2018;33(8):1464-1469.
  8. Reid IR et al. Lancet 2014; 11;383(9912):146-55.
  9. Mohamad N et al. Clin Interv Aging 2016;22;11:1317-1324.
  10. Shigehara K et al. Aging Male 2017;20(3):139-145.
  11. Colleluori G et al. J Clin Endocrinol Metab 2021;106(8):e3058-e3068.
  12. Otremski I et al. Calcif Tissue Int 1997;60(5):485-7.
  13. Golds G et al. Int J Endocrinol 2017;2017:4602129.
  14. Bischoff-Ferrari HA et al. Osteoporos Int 2008;19(9):1307-14.

Articoli simili

No items found.

Tieniti aggiornato sulle novità e iscriviti alla nostra mailing list

Thank you! Your submission has been received!
Oops! Something went wrong while submitting the form.