salute generale
Disfunzione erettile

La DE dopo il cancro alla prostata

Autore:

Shaun Ward

Medical Writer & Ricercatore

on:

May 24, 2024

Revisionato da:

Joe McLean, BSc, MRes
Punti salienti
  • La disfunzione erettile è una conseguenza molto comune dei trattamenti per il cancro alla prostata. 
  • Esistono una serie di trattamenti (invasivi e non) per affrontare la disfunzione erettile che insorge in seguito a cure per cancro alla prostata.
  • Se non si segue un trattamento si rischia di perdere permanentemente la funzione erettile. Se soffri di disfunzione erettile, rivolgiti sempre a un professionista per discutere le opzioni di trattamento più adeguate.

Che cos'è il cancro alla prostata?  

La ghiandola prostatica, a forma di noce, si trova solo negli uomini. Il suo ruolo principale è quello di produrre il liquido seminale che nutre e trasporta gli spermatozoi. Quando si riscontrano tumori all'interno di questa ghiandola, allora viene diagnosticato un cancro alla prostata. In media, 1 diagnosi su 4 riguarda il cancro alla prostata, che si trova in cima alla lista dei tumori più comuni negli uomini. In caso di cancro, i geni che mutano sono in genere quelli coinvolti nel metabolismo del testosterone; infatti, un tumore, all'inizio del suo sviluppo, necessita di testosterone e altri androgeni per crescere. 

Che cos'è la disfunzione erettile?  

La disfunzione erettile, precedentemente nota come impotenza, si riferisce all'incapacità persistente di raggiungere o mantenere un'erezione adatta a un rapporto sessuale soddisfacente. I ricercatori stimano che circa il 40% degli uomini intorno ai 40 anni soffra di una qualche forma di disfunzione erettile, con un aumento del 10% della prevalenza in ogni decennio successivo.1 Anche gli uomini più giovani possono riscontrare questi sintomi, dato che 1 uomo su 4 che cerca assistenza medica per la disfunzione erettile ha meno di 40 anni. Quanto siano accurate queste stime, tuttavia, è ancora oggetto di dibattito. Da un nostro recente sondaggio è emerso che quasi la metà degli uomini britannici (tra i 2.000 intervistati) non sceglierebbe di recarsi dal medico nel caso si accorgesse di soffrire di disfunzione erettile.  

Scopri di più sulla disfunzione erettile

È comune soffrire di cancro alla prostata in seguito a disfunzione erettile?

Noi di TRTed parliamo regolarmente del legame tra disfunzione erettile e malattie cardiovascolari. Secondo alcuni tra i più importanti cardiologi del mondo, la DE è un indicatore precoce di arterosclerosi (accumulo di placche nelle arterie), sollecitando i pazienti che ne soffrono a consultare immediatamente un medico. Inoltre, altro motivo di preoccupazione è la crescente quantità di ricerca sul legame tra DE e cancro alla prostata.

Secondo lo studio inglese Life After Prostate Cancer Diagnosis, che ha esaminato oltre 30.000 sopravvissuti al cancro alla prostata nei 18-42 mesi seguenti alla diagnosi, l'81% dei pazienti descrive la propria capacità sessuale come "scarsa" o "molto scarsa".2 La disfunzione erettile, essendo uno dei due disturbi sessuali più comuni, potrebbe spiegarne il motivo. Analogamente, un altro studio che ha chiesto a pazienti in trattamento per cancro alla prostata di assegnare un punteggio alla loro capacità di "avere e mantenere un'erezione" su una scala da 1 a 5, ha ottenuto un 2 di media, corrispondente a un "più o meno"3.

La disfunzione erettile non si manifesta sempre in seguito a una diagnosi di cancro alla prostata e dipende dal tipo di trattamento. In genere, la disfunzione erettile, accompagnata da graduali cambiamenti strutturali del pene, si sviluppa nei mesi e negli anni successivi al trattamento del cancro alla prostata e può essere permanente. Per esempio, la prevalenza della disfunzione erettile negli uomini con cancro alla prostata dopo la radioterapia è del 67-85% e può richiedere fino a 24 mesi per svilupparsi.4 Un'analisi condotta su 16 uomini dopo che si sono sottoporti a radioterapia ha riscontrato che la disfunzione erettile si sviluppa in media dopo 8 mesi.5  

Perché il trattamento del cancro alla prostata causa disfunzione erettile? (Prostatectomia, radioterapia)  

La maggior parte degli esperti considera la disfunzione erettile una conseguenza del trattamento del cancro alla prostata, piuttosto che della malattia stessa. La maggior parte dei trattamenti comuni – che si tratti di radioterapia, terapia di deprivazione androgenica o prostatectomia radicale – può esserne la causa scatenante. 

La Prostate Cancer Foundation afferma che "i nervi e i vasi sanguigni che controllano l'aspetto fisico dell'erezione sono estremamente delicati e qualsiasi trauma che si verifichi in quella zona può provocare cambiamenti". Ma continua affermando che "entro un anno dal trattamento, la maggior parte degli uomini che ha preservato nervi intatti noterà un miglioramento sostanziale".  Ecco un riepilogo di come le principali opzioni terapeutiche possano causare la disfunzione erettile:

Prostatectomia radicale:
  • La prostatectomia comporta l'asportazione parziale o completa della prostata ed è il trattamento clinico più comune per il cancro alla prostata. Tuttavia, questo trattamento può danneggiare le arterie e il nervo cavernoso nella regione del pene, causando una possibile carenza di ossigeno, infiammazione e morte delle cellule muscolari lisce. Uno studio ha dimostrato che alcuni pazienti possono riscontrare sintomi di disfunzione erettile post-operatoria fino a due anni dopo la prostatectomia.6
Radioterapia:
  • La radioterapia per il cancro alla prostata utilizza onde ad alta energia simili ai raggi X per distruggere le cellule tumorali. Questo trattamento può avere un impatto sulle strutture vascolari (arterie strette) che portano al pene e all'interno di esso, e il danno da radiazioni a queste strutture può causare il declino osservato nella funzione erettile.7 Un'analisi di quasi 3.000 pazienti ha riscontrato una generale diminuzione della funzione erettile in seguito alla radioterapia.8 A seconda del tipo di radioterapia, la percentuale di aumento di individui che dichiaravano di soffrire di DE era compreso tra il 17% e il 26% dopo due anni. Inoltre, gli uomini che si sottoponevano a radioterapia per cancro alla prostata hanno dichiarato che la DE aveva un impatto molto negativo sul loro sentimento di mascolinità e autostima.
Terapia di deprivazione androgenica:
  • La privazione mirata degli androgeni è un trattamento spesso utilizzato in preparazione o a fianco di altri trattamenti per il cancro alla prostata, e raramente in modo isolato. Gli obiettivi principali di questa terapia sono la riduzione delle dimensioni della ghiandola prostatica e il blocco dell'interazione degli androgeni con la prostata. Tuttavia, come il nome suggerisce, la terapia di deprivazione androgenica riduce il testosterone sierico che è strettamente correlato al desiderio e alla funzione sessuale.9 La funzione erettile, pur non dipendendo esclusivamente dai livelli di testosterone sierico, subisce un declino nel ∽85% degli uomini sottoposti a questo tipo di terapia. Nel Prostate Cancer Outcomes Study del programma Surveillance, Epidemiology and End Results, il 69% degli uomini che non riscontravano nessun problema di DE prima del trattamento ha iniziato a soffrirne dopo.10

Noi di TRTed sappiamo anche che il cancro alla prostata può aumentare il rischio di depressione e di perdita di autostima, due esiti psicologici che sono spesso associati alla disfunzione erettile. Uno studio che ha misurato la qualità della vita e i livelli di ansia e depressione in pazienti maschi trattati per cancro alla prostata, ha individuato legami stretti tra queste variabili.3 Hanno anche riscontrato una forte associazione tra funzione erettile e depressione e individuato la funzione erettile come un forte indicatore di depressione anche dopo aver considerato altri fattori esplicativi.

Trattamento della disfunzione erettile in seguito alla diagnosi di cancro alla prostata

Come sempre, è fondamentale informarsi sulle cure migliori alle quali sottoporsi in base alle esigenze del paziente. Nelle loro indagini, la ricercatrice Amy Dyer e colleghi hanno affermato che "... nonostante l'alto rischio di disfunzione erettile indotta dal trattamento, molti uomini non sono stati trattati secondo le linee guida riconosciute/disponibili per il trattamento della disfunzione erettile e molti erano insoddisfatti dei trattamenti ai quali sono stati sottoposti."11 Al momento, infatti, non esiste un percorso prestabilito per i pazienti che soffrondo di DE in seguito al cancro alla prostata. È compito di un professionista sanitario ben informato aiutarti a trovare un percorso di trattamento adatto ai tuoi obiettivi di riabilitazione, alle tue aspettative, alle tue motivazioni, alle tue comorbidità, alle tue relazioni intime e alle terapie adiuvanti del cancro. 

Per la riabilitazione della funzione erettile sono disponibili diverse opzioni di trattamento, tra cui interventi invasivi e non invasivi. Gli inibitori della fosfodiesterasifosfato-5 (PDE5-I) sono l'opzione terapeutica non invasiva più comunemente raccomandata in questi casi. Questa opzione terapeutica è generalmente considerata efficace, facile da seguire, ben tollerata e presenta un profilo di sicurezza accettabile. Tuttavia, i PDE5-I non sono adatti a tutti i pazienti, in particolare agli uomini con una storia di malattie cardiovascolari. Inoltre, circa il 25-50% degli uomini sembra non rispondere ai PDE5-I entro 12 mesi dal trattamento del cancro alla prostata, e si ritiene che questo numero sia più alto per gli uomini con determinate condizioni come il diabete di tipo 2.12

Se i trattamenti di prima linea non sono efficaci, si possono scegliere opzioni più invasive, come l'iniezione intracavernosa (ICI) e le iniezioni transuretrali di prostaglandinaE1 (PGE1). L'alprostadil in crema è un’opzione molto meno invasiva rispetto alle iniezioni intracavernose e può essere la scelta preferita da molti pazienti. Le linee guida europee sulla disfunzione sessuale maschile raccomandano l'alprostadil in crema come scelta alternativa per i soggetti che preferiscono un'opzione terapeutica meno invasiva rispetto alle iniezioni, anche se potrebbe portare a risultati meno efficaci.13 L'alprostadil in crema viene applicato nell'uretra del pene, inducendo un’erezione tra i 5 e i 30 minuti successivi all'applicazione. L'erezione può durare da una a due ore.

Altri possibili trattamenti non invasivi sono la terapia sostitutiva con testosterone e la consulenza psicologica per ansia e depressione. I dati preliminari di un piccolo numero di studi suggeriscono addirittura che alcuni interventi di esercizio fisico possono migliorare la disfunzione sessuale nei pazienti affetti da cancro alla prostata.14  

Scopri di più sul trattamento della disfunzione erettile

In caso di dubbio, rivolgiti sempre a un professionista. 

‍Se ti trovi nellasituazione di dover ricorrere a uno di questi trattamenti, ti consigliamo didiscuterne l’uso e complessità con un professionista

Bibliografia:

  1. Feldman HA. J Urol. 1994;151(1):54-61.
  2. Downing A. Lancet Oncol. 2019;20(3):436-447.
  3. Nelson CJ et al. J Sex Med. 2011;8(2):560-6.
  4. White ID et al. Int J Clin Pract. 2015;69(1):106-23.
  5. Mulhall J et al. J Sex Med. 2005;2(3):432-7.
  6. Nelson CJ et al. J Sex Med. 2010;7(1 Pt 1):129-35.
  7. Wittman D et al. Int J Impot Res. 2009;21(5):265-84.
  8. Hunt AA et al. Prostate Cancer Prostatic Dis. 2021;24(1):128-134.
  9. Sountoulides P & Rountos T. ISRN Urol. 2013;240108.
  10. Potosky AL et al. J Clin Oncol. 2001;19(17):3750-7.
  11. Dyer A et al. BMJ Open. 2019;9(10):e030856.
  12. Hackett G et al. J Sex Med. 2018;15(4):430-457.
  13. Hatzimouratidis K et al. Eur Urol. 2010;57(5):804-14.
  14. Reimer N et al. J Sex Med. 2021;18(11):1899-1914.

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